Sono Spirit. Mi piace immaginarmi come un pensatore, uno studioso, un'artista, un'essere di spirito che s'arrabatta come meglio può per cercare la verità in quest'assai complicata esistenza... sapete, la verità non è poi così difficile da scorgere, è sempre là fuori, così com'è in ognuno i noi, solo che purtroppo al giorno d'oggi è assai nascosta, celata da una sempre più dilagante cortina d'ottusità; è nella trama del mondo, nel respiro del vento, nel canto della natura, nella luce delle stelle, è nel palpito d'un cuore e nel pensiero d'un uomo, negli occhi di una nuova vita e nelle lacrime per una nuova morte... la verità è tutto, è il collante dell'universo, la regola che ne regge la struttura, l'insieme di leggi che ne determina l'evoluzione.
Queste leggi sono da sempre ben visibili a chi osserva ogni cosa con gli occhi dello spirito, con pensiero logico e cuore aperto, sono evidenti e alla portata di chiunque, e chiunque saprà interpretarle secondo il proprio grado di evoluzione o le proprie conoscenze. Sono verità che non possono essere insegnate ma solo apprese, perché solo così se ne consegue il significato profondo e se ne comprende il senso.
Da millenni l'uomo vi ha scorto intelligenza ed estrema saggezza e, per quanto le attuali religioni (a parte il buddismo e alcuni rami dell'induismo) siano il male più grave per quel che riguarda lo sviluppo spirituale dell'umanità (uno spirito non può esplorare ed evolvere se è relegato in dogmi, se è ancorato a certezze) è innegabile l'esistenza di un'ente supremo, infinitamente saggio, infinitamente benevolo, totalmente svincolato da tempo, spazio, entropia, evoluzione, proporzioni, cicli, tanto quanto un pittore surrealista sarebbe slegato dalle regole prospettiche applicate ai suoi dipinti, o un bambino dalle leggi del formicaio sottovetro che ha creato per l'esercizio di scienze.
Tale ente, che non mi piace chiamare Dio quanto invece Creazione, è l'esatta misura del potenziale massimo presente in ogni essere umano, è in noi tanto quanto noi siamo in esso, e tali siamo in grado di diventare. "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare i miracoli della cosa una." Così insegnava nella Tavola di smeraldo Ermete Trismegistus, uno dei più grandi sapienti che l'umanità abbia mai avuto, e questa frase è una delle più profonde verità cui l'intelletto umano sia mai giunto, ma anche una delle più evidenti. Ogni cosa rispecchia qualcos'altro: sistemi atomici e sistemi planetari, cicli astronomici e cicli vitali, frattali, formazioni cristalline, ogni cosa è nel piccolo com'è nel grande; una goccia e un oceano sono identici nella sostanza, e così l'uomo e la Creazione...
Sono quì a scrivere queste righe per condividere i miei pensieri (penso che la condivisione sia una delle basi più importanti della conoscenza; solo da essa, pur se all'inizio confusa, può emergere la verità). Mi piace l'immagine di un sasso gettato in uno stagno, le onde che si allargano sulla superficie e il suono che si espande sopra e sotto l'acqua, stimolando alcuni cambiamenti nell'area, facendo muovere qualche pesce o qualche insetto, facendo saltar via una rana. In realtà, più che un sasso mi sento una piccola e silenziosa goccia d'acqua che sta per raggiungere la superficie e ha paura di smarrirsi per sempre senza aver assolto a un vero scopo; per fortuna, nonostante vari di molto la proporzione, il concetto non cambia: voglio provare comunque, voglio iniziare a creare delle onde intorno a me, per quanto minuscole e leggere potranno essere.
Quel che però davvero mi piacerebbe è una bella pioggia. Pensate, la superficie di quello stagno tempestato da milioni, miliardi di goccioline, pensate a quali cambiamenti potrebbero portare...
Concludo il mio primo post lasciandovi con una piccola poesia. Probabilmente non sarà un granché ma ultimamente mi sto divertendo molto a scriverne e c'è un po' di me anche in esse. Potrebbe anche diventare una consuetudine... Questa è una delle mie prime creazioni e, per il momento, una delle mie preferite.
S'intitola:
Nel vento
Parla il grano. Dal campo sterminato
un messaggio è volato. Che giunga lontano.
Che cavalchi i venti, sorvoli le foreste,
che superi le creste, i paesi, i continenti.
Che accarezzi le orecchie d’una persona buona
che sappia apprezzarne il senso profondo,
di quant’unico e prezioso sia il nostro mondo,
del cui perfetto reame non meritiam la corona.
Parla il grano. Vuol dire qualcosa.
Una rima, una prosa, un canto lontano…
1 commento:
Ciao Spirit.
Devo dire che condivido appieno il tuo punto di vista. Forse un tantino triste ma comunque apprezzabilissimo. Anch'io mi sento un frammento infinitesimale di questo disegno chiamato Creazione e anche se in questo momento della mia vita non saprei dire quale sia il mio scopo, so di averne uno.
Bravo, continua così!
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