martedì 5 luglio 2011

Eppur si muove...

Trovatevi un luogo tranquillo e silenzioso, dopodiché chiudete gli occhi. State fermi. Immobili. Affinate ogni senso e... ascoltate. Ascoltate non con le orecchie, ma con tutto il corpo, con ogni singola cellula...
Sentite niente? Non intendo un rumore, ma qualcosa che possa ricordare una vibrazione o un movimento. Nulla, allora? Bene. Non preoccupatevi, è del tutto normale. State sperimentando la relatività!
A voi, naturalmente, parrà di essere perfettamente fermi. La Terra è immobile nello spazio, e addirittura potrebbero essere le stelle a ruotarle attorno, e così il Sole e la Luna. Una volta lo si pensava davvero.
Oggi tutti (o quasi) sappiamo che le stelle si muovono rispetto a noi solo apparentemente, poiché il nostro pianeta ruota sul proprio asse ogni ventiquattr'ore, regalandoci una visione a trecentosessanta gradi e in costante mutamento della volta celeste. Inoltre, siamo noi a muoverci attorno alla nostra stella madre, (mentre è la Luna sola a ruotarci attorno), e per fare un giro completo impieghiamo ben 365 giorni e sei ore.
Vi siete mai chiesti quanta strada percorriamo ogni anno? E a che velocità andiamo? Reggetevi forte, allacciate le cinture e preparatevi a un viaggio allucinante.
Per cominciare, la Terra ruota su se stessa a una velocità di 465 metri al secondo (m/s) all'equatore (un m/s equivale a 3,6 chilometri l'ora), facendo percorrere a chiunque si trovi alla latitudine 0 ben 12756 Km al giorno. Per quanto riguarda la velocità di rivoluzione attorno al Sole, i valori oscillano intorno ai 30 chilometri al secondo (km/s), mentre la circonferenza dell'orbita è pari a 925 milioni di chilometri; questa la strada che percorriamo ogni anno!
Quasi un miliardo di chilometri senza nemmeno rendercene conto. Ma non crediate che sia finita quì. Il Sole è parte integrante di quell'ammasso di miliardi di stelle che chiamiamo Via Lattea, la nostra personale e immensa isola cosmica, e assieme a quelle stelle si muove attorno al nucleo galattico (bulge), compiendo un giro completo in circa 200 milioni di anni alla sbalorditiva velocità di 250 km/s! All'incirca, la distanza che percorriamo in una di queste orbite galattiche è di 165000 anni luce, benché in realtà, da che esiste l'essere umano, abbiamo coperto solamente la minuscola frazione di una singola orbita.
Ma anche la stessa Via Lattea si muove, verso una zona della costellazione dell'Idra. Gli astronomi calcolano una velocità di circa 600 km/s, ma la questione è piuttosto complessa, mancando un sistema di riferimento inerziale nello spazio con cui compararla. Perché la velocità abbia un qualche significato è necessario il rapporto con qualcos'altro, e di solito usiamo come riferimento le galassie circostanti (anch'esse in movimento), ma è difficile essere precisi. Se 600 km/s fosse un dato corretto, significherebbe che ognuno di noi percorrerebbe ogni giorno sfrecciando nel cosmo più o meno 51,84 milioni di km, più di 18,9 miliardi di km all'anno! E nemmeno ce ne accorgiamo!!!
Ma perché non ci rendiamo conto di niente? La risposta a questa domanda non è né troppo complessa né misteriosa, e lascio a chiunque voglia investigare la questione la possibilità di farlo per proprio conto. Cercate su internet o usate l'intuito e quelle conoscenze che, se leggete questo blog, dovreste possedere, per svelare l'arcano. Il presente post, in fondo, vuole essere solo una raccolta di dati, stimoli e curiosità che ognuno potrà poi approfondire (e non è detto che in un post successivo non affronti di nuovo l'argomento; magari quando parlerò della velocità della luce e del suo possibile superamento...). Vi propongo solo un paragone, sottoforma di quesito, quale punto di partenza per riflettere: una creatura abissale, ad esempio un pesce lanterna, si rende conto delle immani pressioni cui è sottoposto, e che a noi miseri esseri umani ci stritolerebbero come una pallina da ping pong sotto una pressa?
Ora cambiamo punto di vista.
Se il luogo tranquillo che vi siete scelti è immerso nella natura, è il momento di aprire di nuovo gli occhi e guardarvi attorno. Vedete qualcosa muoversi? Le fronde agitate dal vento, lo scorrere del fiume, la danza tribale degli insetti, gli assolo degli uccelli... Nient'altro? Sicuri? Oh, in realtà c'è molto altro, assai più di quello che la vostra velocità vi consenta di apprezzare.
Velocità, di nuovo. Ogni cosa possiede la propria e talvolta è necessario molto tempo per rendersi conto di qualcosa che accade. Vi faccio un'altra domanda: secondo voi un'effimera, un insetto che vive un solo giorno, quanto può pensare che viva un essere umano? Quale può essere la sua idea di quel che questi giganti pallidi e flosci compiono durante la propria vita? E noi, possiamo concepire la sua?
Le piante si muovono (approfondirò in un prossimo post, nel quale parlerò anche della loro emotività), un movimento aggraziato ma troppo lento perché gli occhi lo colgano: un viticcio, ad esempio, disegna nell'aria un cerchio completo ogni sessantasette minuti. Se trova un appoggio, in venti secondi comincia ad avvilupparlo e in meno di un ora si attorciglia così saldamente da essere difficile rimuoverlo. A questo punto, il viticcio si avvolge a spirale come un cavatappi, e così facendo solleva il tralcio verso di se.
Anche i cristalli si muovono, crescono, formano famiglie, per quanto la questione mineralogica sia un po' diversa e assai più complessa. Pensate soltanto, parlando di geofisica, che la Terra cambia la propria pelle esattamente come fa un essere umano (che perde quotidianamente le cellule morte), ma in tempi infinitamente più diluiti. Il suolo sotto di noi pure si sposta, i continenti navigano sul mantello terrestre spostandosi, lungo le fratture di faglia, di pochi centimetri ogni anno, il che è una delle cause dei terremoti, come anche dell'orogenesi (formazione di catene montuose).
Questi sono solo alcuni esempi. Pensate alla natura che si muove stagione dopo stagione, che lentamente riconquista le aree che abbiamo abbandonato, le nasconde, le inghiotte, le consuma fino a farle tornare ad essere parte di sè, selvagge, immacolate, libere...
Non voglio approfondire ulteriormente (non qui), ma lasciarvi facoltà di esplorare a vostro modo, di guardarvi attorno, di scoprire l'assoluta armonia che regola tali questioni e i singoli indizi che rivelano l'affascinante e invisibile palpito dell'universo... Indagate, se siete curiosi, e ricordate sempre: nulla che esista materialmente può essere immobile, in nessun caso. Io vi do appuntamento su queste pagine, per il prossimo post, e ringrazio di cuore chiunque abbia anche solo scorso questi miei pensieri...

2 commenti:

Narratore ha detto...

Uahu, quanti numeri... Tutti insieme sono forse un pò difficili da digerire (seppur alcune nozioni sul tema le avessi già) e non vorrei che venissero a crearsi difficoltà di comprensione in chi legge.
Ho apprezzato molto la parte sulle piante: sono troppe le volte in cui non si fa caso al mondo vegetale, e mi auguro che le persone capiscano quanto sia dannoso non rispettarlo.
Un'ultima cosa: in tutto questo movimento, in questa fretta, forse sarebbe meglio vivere la vita con un pò più di calma, soffermandosi sui particolari o sulle piccole cose che giornalmente evitiamo o non notiamo. Si potrebbe scoprire un intero universo...

Narratore

BlackRockNight ha detto...

Tutto è relativo... E' una lezione che in qualche modo ci ha lasciato anche il buon vecchio Einstein e molti altri prima di lui... Ho fatto spesso pensieri simili a questi, di solito però mi soffermo sul concetto di infinitamente grande ed infinitamente piccolo; raramente avevo preso in considerazione la cosa sotto l'aspetto della velocità, o meglio della variazione di essa. Ottimo spunto di riflessione, spero solo che il messaggio arrivi ad altri come è arrivato a me...