Il 20 luglio 1969 l'Eagle, il modulo lunare della missione Apollo 11, toccò il suolo del nostro meraviglioso satellite. L'essere umano, per la prima volta, si ritrovò a passeggiare sulla superficie di un altro corpo celeste; una cosa che, a ben pensarci, ha dello strabiliante. Le immagini furono trasmesse in mondovisione, e i tre uomini che compirono quella fantastica impresa sono conosciuti ovunque. I loro nomi sono rimasti impressi per sempre nella storia: Michael Collins, il pilota del modulo di comando Columbia; Buzz Aldrin, il pilota del modulo lunare; Neil Armstrong, il comandante della missione e il primo uomo a camminare sulla Luna.
Questi fatti sono ben noti a tutti.
Negli ultimi anni, tuttavia, ha visto la luce una versione alternativa della storia, secondo la quale il primo allunaggio (e solo il primo) non sarebbe mai avvenuto. Impossibile, direte, abbiamo visto tutti (chi in diretta, chi in qualche documentario) le immagini di Neil che avanzava con goffaggine in quella polvere bianca, abbiamo udito la sua voce pronunciare la mitica frase: "Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità". E non c'è dubbio alcuno che quello che ci dicono, o che ci mostrano, sia vero. Vero? Perchè dubitarne?
Beh, vi dirò che ci sono dei validi motivi. Senza approfondire troppo l'argomento (basta cercare on-line per trovare valanghe di pagine sulla questione) vi dirò che diversi appassionati e ricercatori indipendenti hanno rilevato un singolare numero di anomalie, in quello storico filmato e nelle foto scattate dagli astronauti: ombre sulla superficie della Luna incongruenti o assurde (lunghezze e inclinazioni sballate, come se non fosse il Sole l'unica fonte di luce presente), riflessi strani sui caschi spaziali, assenza totale dello sfondo stellato, e anomalie di altro genere come nella polvere o nella bandiera degli Stati Uniti.
Ora, assumendo tutte queste stranezze, analizzandole con cura ed elaborandole, e considerando al contempo la situazione geopolitica dell'epoca, questi ricercatori non hanno faticato molto a individuare una spiegazione coerente e logica: gli Usa stavano miseramente perdendo la corsa allo spazio contro i russi, i quali erano quasi pronti per conquistare la Luna. L'ultima possibilità era di anticipare la missione dell'Apollo 11, ma non bastava. Occoreva anche assicurarsi il totale successo. E, per farlo, allestirono il più grande spettacolo di tutti i tempi. Girarono in anticipo un finto filmato (c'è chi sostiene che addirittura Kubrick vi avesse partecipato, sulla scorta del successo di 2001: Odissea nello spazio, del '68) e, quando la missione si rivelò fallimentare (punto previsto per l'atterraggio troppo roccioso...) e approfittando della differita nelle trasmissioni, inviarono il finto filmato a un satellite e da quì al mondo intero, spacciandolo come autentico.
Altre stranezze vanno poi a rincarare la dose, come rocce lunari della prima missione (regalate a un altro paese) rivelatesi poi semplici sassi terrestri, oppure il fatto che il filmato originale sia recentemente (e magicamente) spariro dagli archivi nei quali era custodito, forse buttato via per sbaglio (come dicono) o forse...
Non è facile credere a questa storia, ma ad analizzare i dati con totale obiettività si può riscontrare che le anomalie esistono e sono reali e inspiegabili, e la teoria regge molto bene. Il dubbio non può che nascere spontaneo...
Voglio concludere con un'altra storia, una storia che quasi nessuno conosce ma che, nel dubbio appunto, vale la pena far rivivere e concederle un angolo nella nostra memoria.
Il 19 novembre 1969 il modulo lunare Intrepid si separò dal modulo di comando Yankee Clipper, e alle 6 e 54 allunò nell'Oceano delle Tempeste. Era la missione Apollo 12. Gli straordinari uomini che ne facevano parte hanno nomi poco noti: Richard Gordon, il pilota del modulo di comando; Alan Bean, il pilota del modulo lunare; Charles Conrad, il comandante della missione.
Forse, questi sono i veri primi uomini ad aver messo piede sulla Luna. Forse...
... di certo, qualcuno da ricordare...